Lo sport al femminile non ha sempre avuto il successo che ha oggi: nonostante più di una testimonianza storica provi l’esistenza dell’attività fisica per le donne già in tempi antichissimi (fino a 2000 anni a.C.), lo sport “moderno” ha avuto bisogno di tempo per arrivare ad un vero annullamento della distanza fra discipline maschili e femminili, con una conseguente apertura a ragazze di ogni età.

La vera rivoluzione è cominciata all’inizio del ‘900: prima di allora, la figura femminile, tradizionalmente malinconica e passiva, aveva subito i luoghi comuni, le convezioni sociali, i pregiudizi derivanti da movimenti culturali e artistici (ad esempio, il Romanticismo) e anche alcune vecchie abitudini. Donne e sport semplicemente non legavano, non venivano mai considerati come mondi compatibili.
Gli anni ’20, però, rappresentarono l’inizio del cambiamento e del riscatto.
Escluse dai Giochi Olimpici moderni, le donne cominciarono, infatti, ad organizzarsi, reagendo: una su tutte, la dirigente francese Alice Milliat si impegnò nel riconoscimento degli sforzi delle atlete e nella definizione dei primi Giochi Mondiali Femminili, capaci, alla prima edizione (1922 – la seconda si tenne quattro anni dopo), di oscurare le Olimpiadi, attirando l’attenzione del pubblico.

Anche a causa (o, per meglio dire, “per merito”) della sua attività, le donne cominciarono ad essere incluse già a partire dai Giochi di Amsterdam del ’28, anche se solo per le gare di tennis e tiro con l’arco: ci sarebbero voluti molti anni prima di una totale apertura di tutte le discipline sportive all’universo femminile!
L’anno di rottura vero e proprio può, forse, essere considerato il 1968: merito dell’imponente partecipazione femminile ai Giochi Olimpici di Città del Messico e la consistente riduzione dello scarto, non solo numerico ma anche nella qualità delle prestazioni, rispetto ai colleghi maschi.

La vera partecipazione cominciò, quindi, nella seconda metà del XX secolo, dando un nuovo incredibile impulso allo sport al femminile: oggi, non mancano esempi di grandi atlete capaci di competere ad ogni livello e di diventare esempio per giovani di tutto il mondo.
Basti pensare alla nostra Federica Pellegrini, piuttosto che a Tania Cagnotto, Valentina Vezzali, Flavia Pennetta, Serena Williams, Katie Ledecky… alcune delle migliori atlete del mondo hanno ormai raggiunto i livelli ed i risultati delle categorie maschili, di fatto annullando le ultime distanze: manca pochissimo, ormai, ad una vera e propria uguaglianza, capace di scardinare anche gli ultimi luoghi comuni!
Chissà quando potremo vedere uomini e donne gareggiare insieme, senza divisioni e senza pregiudizi!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here