Un’immagine vale più di 1000 parole, recitava un cartellone pubblicitario del Nokia 3210, oltre un decennio fa. Eppure, nel caso della pesca in kayak, neanche attraverso delle fotografie, seppur bellissime, è possibile trasmettere quelle che sono le emozioni principali di chi si siede per la prima volta su quella che i meno avvezzi chiamano ancora “canoa”. La differenza tra canoe e kayak sit on top però è evidente.

Mentre nel primo caso il proprio corpo si trova al di sotto del livello del mare, nel caso del kayak, sedendovi sopra, ci si posiziona sopra lo specchio d’acqua. Per comprendere cosa si prova a pescare dal kayak e cosa spinge centinaia di persone a sedersi su di uno stravagante natante di plastica e dirigersi verso il largo, bisogna solo fare una cosa: provarlo di persona.

Il Kayak Fishing: la pesca a bordo del Kayak

Anche se a prima vista potrebbero apparire dei mezzi di trasporto marino molto poco stabili, una volta saliti sopra, ci si accorge di quanto possano essere affidabili, in quanto si tratta comunque di prodotti realizzati per navigare negli oceani.

Le nazioni che per prime hanno praticato questa disciplina sportiva sono infatti il Sud Africa e la Nuova Zelanda, a conferma di come i kayak siano costruiti per reggere all’azione del mare oceanico. Di conseguenza, possiamo ben immaginare che, se sono nati per navigare bene tra le onde degli oceani, potranno “filare”, ancora meglio, quando vengono utilizzati nei nostri mari, decisamente più tranquilli e meno impegnativi.
Praticare la pesca a bordo di un kayak è molto più divertente di quello che accade quando ci si ritrova su di uno scoglio, in attesa che qualche pesce degni le nostre lenze di attenzioni.

Dipenderà poi dalle tecniche e dalle nostre mire, ma pescare dal kayak ti consentirà, oltre a fare sport all’aria aperta, con un grande beneficio per tutto il corpo, anche di puntare ad un carniere di tutto rispetto.

Le prede che si possono catturare da un kayak sono tantissime e variano a seconda del luogo di pesca, del periodo in cui ci si ritrova a pescare e delle tecniche utilizzate. In linea puramente indicativa, potremmo affermare che in estate sarà possibile ad esempio concentrarsi sulla pesca dei pesci serra, una specie tropicale, divenuta ormai stanziale anche in Italia, nei periodi più caldi, usando una canna da traina e pescando con delle esche vive sotto costa, magari in corrispondenza di qualche sbocco d’acqua dolce o di qualche zona portuale. In primavera ed autunno potremmo puntare ad una traina con artificiali e cercare di “allamare” qualche specie ittica di passaggio, come nel caso delle palamite, nel periodo a cavallo tra ottobre e novembre. In inverno la pesca più favorevole sarà quella ai cefalopodi, polpi e calamari, nelle zone di roccia, seppie e moscardini nelle aree più sabbiose. Ad ogni modo c’è sempre un modo giusto per tornare a casa con qualche bella preda marina e la soddisfazione di realizzare una gustosa ricetta con del pesce appena pescato non ha pari.
Per qualsiasi altra informazione su tecniche per pescare nella maniera più proficua da un kayak, si consiglia di consultare forum o gruppi facebook specializzati in questo sport di mare. Ottenuti i giusti consigli non serve molto, visto che per praticare kayak fishing occorre solo un portapacchi ed un auto su cui agganciare il nostro natanti a remi e dirigersi, naturalmente verso lo specchio di acqua salata più prossimo alla nostra zona di residenza.

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