Dopo le due ultime edizioni negli Stati Uniti e in Qatar le prossime tre edizioni dei Mondiali di ciclismo tornano in Europa su percorsi mai banali.

In un mondo del ciclismo sempre più globalizzato alla ricerca di nuovi sponsor e solfi per sopravvivere, come dimostrano  i Mondiali 2016 in Qatar e il debutto nel World Tour di due formazioni nuove come Bahrain Merida e Team UAE Abu Dhabi, l’Europa mantiene comunque il suo primato come dimostrano il calendario internazionale delle principali corse in linea e a tappe, ma anche le prossime tre edizioni della rassegna iridata a Bergen (in Norvegia) nel 2017, sulle strade austriache di Innsbruck nel 2018 e nello Yorkshire tra due anni.

Mondiale di ciclismo 2017, in Norvegia occhio al meteo

Il Mondiale di ciclismo 2017 in Norvegia sembrava dover ricalcare i percorsi banali e poco spettacolari delle ultime tre edizioni e invece ci saranno almeno due  variabili non da poco: la prima è rappresentata dal meteo perché il 24 settembre quando si correrà la prova dei Professionisti la temperatura non dovrebbe essere superiore ai 10 gradi e c’è forte rischio pioggia. E nel circuito finale di 19,5 km da percorrere dodici volte c’è comunque la salita di Mount Ulriken (3,4 km al 6,5% di media) che è ideale trampolino di lancio verso il traguardo anche se dista circa dieci chilometri.

Innsbruck 2018, un percorso durissimo

Decisamente più duro, secondo le indiscrezioni, si annuncia invece il percorso del 2018 che si concluderà a Innsbruck, probabilmente il Mondiale più duro degli ultimi vent’anni. Il via da un’altra città del Torino, con Kifstein favorita su Kitzbuhel, per una prima parte che prevede un circuito con la salita di Patsch, circa 8 km al 5.7% di pendenza media che dovrebbe fare la prima selezione. Poi

un altro circuito più duro da ripetere almeno due volte con la salita di Gramart (2,9 km con pendenza media vicina all’11%) oltre a quella di Patsch la cui ultima ascesa sarà a circa 13 km dall’arrivo.

Torna l’Inghilterra nel 2019 e Vicenza sogna il Mondiale 2020

Il percorso del Mondiale 2019 che riporta la rassegna iridata in Inghilterra dopo la storica stoccata di Beppe Saronni a Goodwood nel 1982 è ancora tutto da svelare anche se sembra più simile a quello di Bergen mentre per il 2020 dovrebbero giocarsela l’Olanda, con una sede ancora da stabilire, la Colombia che però non ha ancora deciso se ufficializzare la candidatura ma anche l’Italia con Vicenza. La prova in linea partirebbe da piazza San Marco a Venezia, poi Riviera del Brenta e il circuito finale di Vicenza: 20,7 km con le salite di Monte Berico (1.150 metri per una  pendenza media al 7%) e Via Costacolonna di km 1,700 con pendenza media del 7,1% e massima del 13%.

L’Italia ha già organizzato due Mondiali negli ultimi dieci anni, quello di Varese nel 2008 con l’ultima vittoria azzurra firmata da Alessandro Ballan e quello del 2013 a Firenze vinto dal portoghese Rui Costa, ma la candidatura rimane molto forte e anche credibile.

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